Film bellissimi, interessanti, incredibili.
Negli anni ‘80, il regista Gil de Kermadec tentò di esaminare il tennis attraverso il cinema. Le sue meticolose riprese delle partite di John McEnroe durante i French Open costituiscono il punto di partenza di un’analisi ironica dei parallelismi tra cinema e sport: il primo mente, il secondo no.
Utilizzando filmati in 16 mm girati ai French Open del 1984, Julien Faraut costruisce un evocativo ritratto del grande mattatore del tennis. Narrato da Mathieu Amalric, il film cattura il talento di McEnroe analizzando sia la sua forza fisica che mentale.