In Sibyl di Justine Triet (con Gaspard Ulliel, Virginie Efira e Sandra Hüller), il caos è sia croce che delizia e la morale è solo un’opinione. Psicanalisi e cinema si fondono in un gioco erotico pericoloso ed entusiasmante di difficile classificazione, in cui si mescolano verità e finzione.