Maren Ade

Lo psicodramma pluripremiato di Visar Morina disorienta con astuzia lo sguardo del pubblico per creare un’atmosfera paranoica e inquietante. Aggiungendo poi qualche tocco geniale di umorismo, il regista costruisce un’indagine inflessibile sull’immigrazione e sulla xenofobia tra la borghesia urbana.

Forse ispirandosi all’infanzia nella Repubblica Democratica del Congo, il membro della scuola berlinese Ulrich Köhler ottenne il plauso della critica con questa analisi ambiziosa e introspettiva della costruzione della mascolinità all’interno e all’esterno della famiglia. Orso d’argento per la regia